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Istituto Comprensivo Statale di Sigillo (PG)
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Incontro con carabinieri a Fossato

Aumentano le truffe agli anziani e non solo "Le truffe sono un reato odioso perché, oltre al danno, la vittima viene presa dal senso di colpa di essere caduta nel raggiro, tanto palese quando viene svelato". Questo è quanto ha detto il capitano dei carabinieri di Gubbio, Piergiuseppe Zago, all'incontro con gli anziani organizzato dall'Amministrazione comunale, dal Circolo Acli "Ora et Labora" e dalla cooperativa "Il Sicomoro" di Gubbio in collaborazione con l'Istituto comprensivo di Sigillo, Sabato 7 Maggio presso la scuola media di Fossato di Vico. Secondo il ministero dell'Interno, a farne le spese sono sempre più spesso gli anziani, bersaglio facile per i malintenzionati soprattutto quando abitano da soli. In soli due anni gli over 65 le vittime di truffa sono passati da 300 mila a 340 mila. I casi denunciati, però, sono solo una parte: molte truffe, infatti, non vengono nemmeno denunciate dagli anziani, per vergogna o timore che i familiari vengano avvertiti e li considerino non più capaci di gestirsi autonomamente. Secondo il capitano Zago e il maresciallo Zeni, comandante della stazione dei carabinieri di Fossato di Vico, queste sono le 5 truffe più comuni: La truffa «delle banconote». I truffatori entrano in azione quando l'anziano va alla posta o in banca a ritirare del denaro o la pensione. Appena esce lo intercettano, presentandosi come dipendenti dell'agenzia incaricati di controllare il numero di serie delle banconote appena prelevate. Il falso dipendente finge di controllare i numeri di serie in cerca di un errore inesistente e scambia le banconote vere con quelle false. La truffa del "pacco". In questo caso i truffatori si presentano a casa della vittima, e dicono di dover consegnare un pacco, con della merce ordinata da figli o parenti. Per ritirare il pacco, però, agli anziani viene chiesto di pagare una somma, che ovviamente finisce nelle tasche dei delinquenti. La truffa "della lotteria". La truffa arriva via posta: la vittima riceve una lettera che annuncia la vincita di un premio a una lotteria. Per riceverlo, però, l'anziano deve inviare dei soldi con un vaglia postale, per sostenere le spese necessarie alla spedizione e al ritiro. Finte donazioni o eredità. In questo caso i truffatori agiscono in coppia e spiegano all'anziano che, per entrare in possesso della donazione o dell'eredità ricevuta da qualche fantomatico benefattore, è necessario perfezionare l'atto di trasferimento presso un notaio. Il notaio, ovviamente, esigerà il pagamento di una parcella e i delinquenti accompagnano la vittima a ritirare i soldi e poi fingono di portarla in auto dal notaio. Poi, con un pretesto, l'anziano viene fatto scendere dall'auto e i truffatori fuggono col denaro. Falsi dipendenti Inps, Enel, Telecom. Ma anche falsi elettricisti, poliziotti o idraulici. Quando individuano un anziano che vive solo, i truffatori cercano di introdursi nella sua casa presentandosi con finte qualifiche professionali. Il passo successivo è sottrargli del denaro per finti contratti o inesistenti prestazioni a domicilio. Ecco, invece, i 10 consigli "antitruffa" dell'avv. Francesca Pieri, dell'associazione "Il Coraggio della Paura" di Gubbio: Le forze dell'ordine Polizia, carabinieri e guardia di finanza operano di norma in coppia e con la divisa d'ordinanza. Prima di aprire la porta, è bene controllare il tesserino e verificare che in strada sia parcheggiata l'auto di servizio. Non bisogna aprire la porta a sedicenti agenti in borghese, che spesso chiedono di entrare con la scusa di dover controllare l'appartamento perché quelli vicini sono stati svaligiati dai ladri. I truffatori in borghese I truffatori normalmente vestono in borghese e si presentano vestiti in modo elegante. Di norma «lavorano» in coppia, usano modi gentili ma molto decisi e cercano di disorientare la vittima con le chiacchiere. Spesso conoscono il suo nome e fingono di conoscere anche i figli o altri parenti. Attenzione quindi: non aprire la porta a nessuno, senza prima aver controllato il tesserino di riconoscimento. I funzionari degli enti Enti come Inps, Inail e Asl non hanno personale che faccia visite a domicilio, quindi non bisogna aprire la porta a chi si presenta come ispettore per accertamenti sul ticket sanitario, controllo documenti o annuncio di rimborsi. Aziende di servizi come gas, acqua e telefono non arrivano mai senza prima annunciarlo telefonicamente, specificando all'utente l'ora e il giorno della visita e le ragioni dell'intervento. I volontari parrocchiali Spesso i malintenzionati si presentano come volontari della parrocchia o di associazioni di beneficenza. È bene ricordare, però, che questi enti non inviano volontari porta a porta, ma di solito lasciano opuscoli nella cassetta della posta o avvisi negli androni del palazzo. Quando si preleva la pensione Quando ci si reca a prelevare la pensione o a ritirare dei soldi al bancomat è opportuno evitare di andare durante l'orario di punta. Dopo il ritiro, attenzione a non farsi distrarre da sconosciuti mentre si maneggia il denaro. Fuori dagli uffici postali, non farsi convincere a dare le banconote a sedicenti dipendenti che dicono di voler controllare se siano false o se l'importo consegnato è corretto. Al bancomat Quando si deve effettuare un prelievo, è bene evitare di parlarne a voce alta nelle vicinanze. Al momento del prelievo, bisogna stare attenti che nessuno sia in grado di vedere il codice personale e, appena prelevato il denaro, non farsi distrarre. In ogni caso, è bene non tenere il numero di bancomat scritto sulla scheda per non dimenticarlo e nemmeno all'interno del portafoglio. Come comportarsi I truffatori si comportano sempre in modo molto gentile e spesso le vittime cadono nella trappola perché temono di risultare maleducate. La paura di offendere spesso per gli anziani diventa un fattore di rischio: in questi casi è opportuno rispondere con un deciso «non ricordo» e comunicare che a breve arriverà in visita un familiare. Chiamare il 112, 113 o 117 "Se ci si sente minacciati, è importante chiamare subito aiuto, senza temere o vergognarsi. Meglio un falso allarme che una truffa subita" conclude la dottoressa Francesca Pieri. La manifestazione termina dopo un breve dibattito che ha visto la partecipazione di una 15 di anziani accompagnati dai propri nipoti. A cura dello Staff Circolo Acli "Ora et Labora" Fossato di Vico


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